I consumi di primi piatti in busta hanno ripreso a crescere moderatamente nei canali della gdo, nella stessa misura in tutti e tre i segmenti che compongono questo piccolo mercato.
La pasta in busta risente fortemente della potente concorrenza portata dai consumi concorrenti dei primi piatti surgelati, una categoria merceologica di notevole successo in questi anni, grazie al miglioramento qualitativo legato alle tecniche dello stir-fry (preparazione tramite rinvenimento in padella) e a grandi investimenti pubblicitari a sostegno di questo mercato.
Il mercato dei primi piatti in busta può essere considerato tutto sommato stabile, anche se la concorrenza dei primi piatti surgelati attacca anche risotti, pasta e minestre, queste ultime poste di fronte alla ulteriore competizione con le minestre in brik e in lattina. Ne mantengono il ruolo nell'universo alimentare la stoccabilità e soprattutto il contenuto prezzo al consumo se posto a paragone con quello dei primi piatti surgelati.
Il mercato è fortemente concentrato, con le prime 2 marche che negli iper+super+superette coprono oltre l'80% delle vendite in volume, mentre le private label hanno raggiunto una quota in volume che negli stessi canali si aggira in volume intorno al 15%. E va rilevato che è una quota in crescita, a testimonianza dell'interesse da parte della gdo verso questa merceologia e della buona presa delle marche commerciali sui consumatori. Da rilevare, il recente lancio di Guaber con il marchio L'Angelica, di una linea di primi piatti in busta - Piatto Ricco - posizionata nell'area dei pasti dimagranti e distribuito in farmacia e in un numero selezionato di supermercati e ipermercati.
La geografia dei consumi evidenzia in tutti e tre i segmenti una prevalenza delle aree settentrionali della Penisola, che coprono in volume sempre oltre la metà delle vendite complessive, e che nel caso delle minestre assorbono addirittura oltre i tre quarti dei volumi totali.
Di una certa intensità l'attività promozionale
nel caso di risotti e pasta, nel canale iper+super abbondantemente
superiore al 20% dei volumi commercializzati, mentre è
minima nelle minestre, che rappresentano il segmento con la
stagionalità più marcata, verso il picco nel
bimestre ottobre-novembre (+17% sulla media) e al punto più
basso in giugno-luglio (-25%).
Gli ultimi dati aggiornati
Le quote di mercato in valore e in volume...I canali distributivi che crescono...Lo sviluppo dei consumi nelle aree geografiche...Il peso e l'evoluzione dei segmenti...
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