Il
consumo di cibi per animali è in crescita, sia in valore
che in volume. Gli analisti sono convinti che esistono ancora
notevoli potenzialità per questa categoria, poiché
in Italia la percentuale di fabbisogno calorico coperta dai
cibi industriali è limitata al 40%, mentre in altri
Paesi come Gran Bretagna e Francia è rispettivamente
all'80% e al 60%. Si stima che nella Penisola esistano 7 milioni
200mila gatti, 6 milioni 800mila cani, 13 milioni di uccellini,
1 milione 800mila piccoli mammiferi, 1 milione di animali
da terrario e 29 milioni di pesci ornamentali.
A frenare il tasso di sviluppo, che prosegue comunque da un buon numero di anni, vi sono da un lato la scarsa conoscenza dei valori nutrizionali del petfood industriale, che favorisce il mantenimento dell'abitudine diffusa a preparare personalmente il pasto per il proprio animale domestico; dall'altro, la tendenza a risparmiare dando agli animali gli avanzi del pasto dei loro padroni.
Sotto quest'ultimo profilo, così come sta accadendo complessivamente nel comparto alimentare, l'aumento nell'utilizzo del petfood fa conto sulla progressiva trasformazione degli stili di vita in cui - specie nei grandi agglomerati urbani - il tempo a disposizione per le preparazioni culinarie scarseggia, e favorisce quindi i prodotti ad alto contenuto di servizio.
Il processo di crescita del mercato avviene quindi senza improvvise accelerazioni, ma attraverso l'opera di comunicazione pubblicitaria e di innovazione di prodotto svolta in special modo dai leader del mercato.
Gli animali da compagnia sono presenti in misura limitata nelle famiglie a basso reddito e in casa dei single. Non corrisponde perciò alla realtà l'immagine dell'anziano che cerca conforto alla solitudine nei cani o nei gatti, una figura che incide solo in piccola parte sull'universo dei possessori di animali domestici.
Il comparto mostra un forte indice di concentrazione industriale: le prime 2 aziende coprono infatti da sole nel canale iper+super+superette oltre il 70% delle vendite in valore, in un quadro competitivo in cui le private label hanno raggiunto un peso di assoluta rilevanza.
Fra i segmenti, è in evidenza quello del secco cane, che sta mettendo a segno incrementi molto rilevanti grazie al minor prezzo rispetto alla versione umida, alla praticità di utilizzo (stoccabilità) e a una crescente conoscenza degli apporti nutrizionali dei prodotti che lo compongono.
Il mercato del petfood è notevolmente battagliato
sotto il profilo promozionale, con un'incidenza delle vendite
in volume derivante dalle promozioni di oltre il 24%.
Gli ultimi dati aggiornati nell'Italy Report Food 2010
...Le quote di mercato in valore e in volume...I canali distributivi che crescono...Lo sviluppo dei consumi nelle aree geografiche...Il peso e l'evoluzione dei segmenti...
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