Il mercato delle merendine tradizionali, non
refrigerate, si mostra oggi stabile. Si tratta di un comparto
che ha già raggiunto dimensioni e valori di business
notevoli. Merito da un lato di un'offerta industriale che ha
arricchito il comparto di frequenti novità preservando
buoni livelli qualitativi, dall'altro di una competizione che
ha avuto l'effetto di contenere i prezzi favorendo l'ulteriore
ampliamento dei consumi. E merito, in ultimo ma non per importanza,
di quella tendenza alla destrutturazione dei pasti di cui le
merendine costituiscono l'approdo sul versante dei prodotti
dolci in concorrenza con gli snack salati.
Sotto il primo profilo, traino del mercato sono stati e continuano
ad esserlo i due leader Ferrero e Barilla. La loro massiccia
azione di sostegno pubblicitario e lo sviluppo delle linee
ha consentito loro di presidiare grandi quote di mercato,
le quali ammontano in volume - nel canale iper+super+superette
- a oltre la metà delle vendite complessive.
In un mercato con un buon indice di concentrazione delle vendite
le private label hanno raggiunto la non trascurabile quota
di quasi il 12% in volume nel canale iper+super+superette.
Lo scenario concorrenziale vede di fatto, accanto alle poche
grandi aziende che spendono in pubblicità e utilizzano
fortemente la leva promozionale, un nutrito numero di produttori
minori posizionati nelle fasce di prezzo inferiori, che rappresentano
insieme un gruppo competitivamente significativo.
La versatilità della categoria merceologica in esame,
con numerosissime ricettazioni ed elaborazioni, si traduce
in una molteplicità di occasioni di consumo che ne
hanno permesso una diffusione di massa trasversalmente ai
diversi target: prima colazione, dessert di fine pasto, snack
per bambini e ragazzi, alimento energetico anche per gli adulti
sportivi, e così via. Sotto questo profilo, il nome
della categoria è in realtà restrittivo rispetto
ai diversi utilizzi che oggi si fanno di questo alimento.
La percentuale di penetrazione nelle famiglie italiane sfiora
il 91%, ed è prossima al 100% in quelle in cui è
presente un componente con meno di 15 anni. Le prospettive
di ulteriore sviluppo del mercato vengono quindi in buona
parte riposte nell'allargamento del parco utilizzatori alle
fasce degli adolescenti e dei giovani-adulti (18-35 anni),
un target cui l'industria sta guardando con forte attenzione
sviluppando prodotti e comunicazione ad esso rivolti.
Gli ultimi dati aggiornati nell'Italy Report Food 2010
...Le quote di mercato in valore e in volume...I canali distributivi che crescono...Lo sviluppo dei consumi nelle aree geografiche...Il peso e l'evoluzione dei segmenti...
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