Il mercato dei derivati
del pomodoro è complessivamente stabile. E' però
composto da grandi segmenti ognuno dei quali attraversa una
specifica fase dei consumi, con dinamiche di mercato talvolta
assai differenti. I "rossi" hanno una penetrazione
prossima al 100% e formano un mercato industriale che deve
fare i conti con notevoli volumi di consumo derivanti dall'autoproduzione,
ancorché in fase di lento ridimensionamento. Si stima
che oltre 3 famiglie su 10 producano le loro conserve in casa,
con una particolare concentrazione nelle aree meridionali,
dove si trovano le maggiori coltivazioni di pomodoro.
I pelati, che rappresentano i prodotti
meno elaborati e sono consumati in misura maggiore nelle aree
meridionali della Penisola, sono complessivamente in calo,
anche se recentemente il lancio dei pomodorini (arrivati a
coprire il 7% delle vendite in volume del segmento) e dei
filetti di pomodoro ne ha attenuato la flessione. L'essere
ad ogni buon conto il segmento più banale, fa dei pelati
un terreno competitivo meno favorevole degli altri al potere
delle grandi marche, fronteggiate con ottimi risultati in
ambiti ristretti da produttori locali in grado di offrire
anche prodotti di qualità. Va rilevato che, fuori dal
canale iper+super+superette, i pelati mettono a segno rilevanti
incrementi nel libero servizio e nel dettaglio tradizionale,
grazie soprattutto all'attivismo delle catene distributive
sui pomodorini a marchio.
Le passate, in contenuta crescita soprattutto
al Nord, hanno attirato nel recente passato significativi
investimenti in comunicazione, trainando un segmento - divenuto
il più importante in termini di valore e l'unico ancora
in crescita - che ha giocato sia sull'elemento del contenuto
di servizio che su quello della differenziazione del prodotto.
Sotto il primo profilo, questo segmento è vincente
sui pelati, e si avvantaggia oltretutto del packaging in vetro
che consente la visione diretta del prodotto.
Sotto l'altro aspetto, i produttori hanno dato linfa al business
realizzando versioni di prodotto - come nel caso della Passata
Rustica di Cirio, che creato il sottosegmento delle passate
rustiche oggi giunto a quota 17% in valore - in grado di stimolare
l'amore vero degli italiani verso un alimento cardine della
dieta nazionale. E hanno - nel caso delle passate arricchite
- fatto qualche passo verso l'area contigua dei sughi pronti,
elaborando maggiormente il prodotto senza entrare nella elevata
fascia di prezzo che caratterizza questi ultimi.
Nel processo di passaggio dai prodotti
più semplici a versioni via via più elaborate
e a maggior contenuto di servizio, la polpa di pomodoro -
in moderata crescita, soprattutto nel Centro - ha rappresentato
la risposta industriale al desiderio dei consumatori di disporre
di un prodotto simile anche nella consistenza al pomodoro
fresco. Fra i derivati del pomodoro è l'unico segmento
che risulta più diffuso nel Nord-Ovest. Ed è
il segmento che maggiormente ricalca i connotati dei prodotti
industriali mass market, con la maggiore incidenza sulle vendite
del canale iper+super.
Il mercato dei derivati del pomodoro è
caratterizzato, sul fronte delle dinamiche competitive industriali,
da un basso grado di concentrazione delle vendite: le prime
4 marche non arrivano insieme a coprire in valore il 30% del
totale. Ed è connotato da una accesa battaglia sul
terreno della convenienza, che si traduce in una generale
bassa fedeltà alla marca e nella conseguente fedeltà
alle promozioni: nel canale iper+super dalle promozioni deriva
il 50% delle vendite complessive in volume di polpe e passate.
Gli investimenti pubblicitari riguardano pochi competitor
- Cirio (cui fanno capo anche Del Monte e De Rica), Conserve
Italia (Valfrutta), Parmalat fra i più attivi - mentre
sono molti i produttori che impiegano le loro risorse per
competere aggressivamente sul terreno dei prezzi.
Da rilevare - come tratto distributivamente peculiare di
questo e mercato e a conferma della grande importanza della
leva del prezzo - la notevole incidenza sui volumi commercializzati
del canale discount, in discesa in questo come in pressoché
tutti comparti del largo consumo, ma ancora in grado di assorbire
quote significative.
Gli ultimi dati aggiornati nell'Italy Report Food 2010
...Le quote di mercato in valore e in volume...I canali distributivi che crescono...Lo sviluppo dei consumi nelle aree geografiche...Il peso e l'evoluzione dei segmenti...
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